La rotazione triennale delle colture è una tecnica agricola diffusasi in varie zone d’ Europa a partire dal Basso Medioevo. L’ introduzione di questa pratica viene comunemente indicata nei paesi nord-occidentali a partire dal decimo secolo. Venne introdotta in Italia intorno al dodicesimo secolo. Questo processo consisteva nel dividere un campo in tre parti: una parte si coltivava a cereali, un’ altra a leguminose e l’ altra veniva lasciata a maggese; anche in questo modo però ogni anno veniva fatta una rotazione e, dove prima c’erano i cereali veniva lasciata a maggese, dove prima c’erano i legumi si coltivavano i cereali, e dove era lasciata a riposo si seminavano i legumi.
La rotazione triennale portava alcuni benefici: c’erano più prodotti per sfamare le persone, poco terreno non utilizzato e si crearono anche molte eccedenze che potevano venire vendute nelle antiche città romane, infine c’era più varietà di cibo.
Il nuovo metodo di coltivazione portò anche una crescita demografica e fece anche diminuire l’infanticidio femminile, perché non era più necessario uccidere le persone poiché c’era abbastanza cibo per sfamarle tutte.