A spasso per i borghi della Valassina alla scoperta dell’art. 9 della Costituzione

Missione_paesaggio_Bando_concorso_2017-18

BARNI
Abito a Barni un paese di molte montagne, boschi e campi. A Barni ci sono molte persone anziane e quindi non parlo mai con nessuno. Ho pochissimi amici (due o tre) e non li vedo quasi mai. In paese non ci sono molti negozi e mio padre ha pure chiuso il suo, di alimentari, qualche anno fa. La mia casa è un po’ particolare, ha tre piani. Nel primo piano (quello più in alto) abito io, mia madre e mia sorella. Al secondo piano abita mia nonna. Al terzo (quello più in basso) c’era il negozio di mio papà e il cortile dove tenevamo i cani. La mia casa è connessa ad altre tre. È connessa “direttamente” alla casa di una signora anziana di nome Luigia, che quando mi vede mi saluta sempre e mi chiede come sto. È connessa “indirettamente” (sono molto vicine ma non abbiamo la stessa entrata) alla casa di una donna di nome Deborah, ed alla casa di una famiglia che non conosco.
In quest’ultima, anni fa, c’era una signora che mi ospitava e mi dava dei cioccolatini.
Giorgia

Barni è un piccolo paese di circa 600 abitanti situato nella parte a nord della Valassina e il suo nome significa ‘pascolo’.
Il ritrovamento di frecce di selce nei pressi della chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo testimonia che la zona era già abitata in epoca preistorica. Inoltre un antico sepolcro venne scoperto vicino all’abitato verso il 1900. Non si sa con certezza se l’abitato originario sorgesse nella posizione attuale o nei pressi dell’antica chiesa. Con un diploma di Ottone III il paese venne donato al monastero benedettino di Sant’Ambrogio di Milano con tutto il distretto di Bellagio
Il paese, dopo il 1162 passò poi in feudo, per diploma del Barbarossa, al suo fedele sostenitore Algiso, abate del Monastero di Civate. All’epoca medievale risale il castello che sorge verso il confine, del quale rimangono alcune testimonianze visibili. Altri toponimi indicano come nel territorio vi furono presenze di torri e castelli, come ad esempio il “sasso della guardia” e le località di Caste Castel, Castel di Leves.
Due cittadini divennero consiglieri dell’imperatore Enrico VII nel 1300. Nel 1450, un capo di milizie sforzesche, assalito sui monti dai si rifugiò nel castello ma, assediato, dovette ben presto arrendersi alla forza nemica. Nel settembre del 1452 gli uomini di Barni ne presero solennemente possesso e ottennero il permesso di donarlo al nobile Cristoforo de Barni. Osservando attentamente si notano ancora alcune fortificazioni medievali che chiudevano il valico, presidiato fino al 1578.
Le testimonianze storiche ci parlano dei medici Ravizza da Barni, che nel Seicento erano considerati dei veri esperti nell’utilizzo di rimedi e nella guarnigione di malattie con l’utilizzo di erbe e piante. La stessa attività venne ripresa negli anni quaranta e cinquanta del Novecento da Don Luigi Bricchi.
Il paese fu feudo del Visconti, dei Dal Verme, degli Sforza, Tebaldi e infine degli Sfondrati. Quando l’ultimo Sfondrati non lasciò discendenza, il paese, insieme con la valle, entrò a far parte del V distretto della provincia di Milano controllata dagli austriaci.
Con l’arrivo di Napoleone fece parte prima del dipartimento d’Olona e poi del dipartimento del Lario come frazione di Lasnigo. La salita al potere del fascismo lo trasformò in frazione di Civenna dal 1927 al 1950, quando tornò a essere comune autonomo. Barni diventò dopo la seconda guerra mondiale uno dei punti di riferimento dell’economia grazie allo stabilimento di acque minerali, l’acqua San Luigi, sorgente benedetta alla quale san Carlo Borromeo si dissetò in quanto l’unica non contaminata dalla peste.
Nel passato i emigravano in Valchiavenna e in Svizzera allevando ed esportando le pregiate lumache, i formaggini e le castagne del luogo.
La chiesa parrocchiale è dedicata all’Annunziata e la sua costruzione risale all’anno 1621. La vicina chiesa di San Pietro e Paolo è di stile romanico ed è considerata una delle più antiche chiese della Valassina o Vallassina. Nell’agosto dell’anno 1882 venne come sostituto parroco il sacerdote Achille Ratti, divenuto poi papa col nome di Pio XI. Il paese ha dato anche i natali al Servo di Dio don Biagio Verri, apostolo delle morette, che si è adoperato per riscattarle.

Società
Il comune di Barni nel censimento del 1991 aveva una popolazione pari a 434 abitanti. In quello del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 501 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 – 2001 una variazione di abitanti pari al 15,44%. Gli abitanti sono distribuiti in 192 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,61 componenti. Gli abitanti al 31 luglio 2006 erano 573 distribuiti in 272 nuclei familiari.
Economia
Oggi le attività agricole, pastorali, l’apicoltura e la lavorazione del ferro sono state quasi completamente sostituite dall’edilizia e dalle attività turistico-commerciali. Ma Barni non ha perso il suo fascino di borgo tranquillo, immerso nel verde e legato alle tradizioni. Negli ultimi anni le attività legate all’agricoltura e all’allevamento stanno ritornando in particolare aziende di allevamento capre e produzione formaggi nonché agriturismi. L’incanto di Sant’Antonio
A Barni, paese della provincia di Como, è usanza festeggiare il santo con un incanto. I fedeli, nei giorni che precedono il 17 gennaio si recano nella chiesa principale del paese dove vi è una cappella laterale dedicata a sant’Antonio. Qui, vengono appoggiati i doni per il Santo (generalmente generi alimentari locali come salami, verdura, frutta, formaggi, ma anche prodotti artigianali ed animali vivi come galline, conigli, etc.). Il 17 gennaio poi, dopo la Santa messa della mattina i beni regalati vengono venduti all’asta sul sagrato della chiesa ed il ricavato è devoluto alla Parrocchia. Tradizione ancora più antica associava all’incanto il “falò di sant’Antonio”. Dal 2016, il tradizionale incanto è stato affiancato alla benedizione del sale per gli animali e dei mezzi agricoli.
Dal 2004 Barni è stato al centro di una ricerca finanziata dalla provincia di Como dal titolo Autoritratto Linguistico di un paese e che aveva come scopo quello di far pubblicare il dizionario del dialetto di Barni. Iannaccar Alla ricerca ha collaborato tutto il paese seguito dai professori Gabriele o dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e Vittorio Dell’Aquila del Centre d’études linguistiques pour l’Europe, e da Giulia Caminada marco Fioroni, Francesca Gilardoni e numerose altre persone. La pubblicazione è stata presentata il 2 maggio 2007 in Provincia e l’11 maggio 2007 nella sala consiliare del Comune.
Dopo mesi di lavori e di chiusura del centro storico, sono state inaugurate il giorno 8 luglio 2007 le vie del centro, nel corso di una cerimonia in presenza del sindaco, del presidente del consiglio regionale della Lombardia Ettore Albertoni, di esponenti della Provincia, della Comunità Montana e delle autorità dei paesi limitrofi.
Il 20 marzo 2009, alla presenza di autorità e cittadini, sono state consegnate le chiavi del paese all’ex presidente del Consiglio regionale della Lombardia Ettore Albertoni, emerito cittadino del paese.
Nel 2016/17 la chiesa dei Santi Pietro e Paolo si è classificata prima in provincia di Como nel censimento “I luoghi del Cuore” del FAI e negli ultimi anni Giulia Caminada ha realizzato con gli abitanti del paese il progetto fotografico Un paese in posa.
Ho cercato queste informazioni su internet.
Taha

 

Barni è un paese non molto abitato però ci sono un po’ di cose tipo: bar, panificio, parco giochi e un castello molto bello ma purtroppo non si può entrare.
Christian

 

 

CAGLIO
Caglio è un piccolo paesino di montagna. Guardando il paesaggio si vedono molte montagne e case sparse qua e là. Ci sono molte vie tra cui quella del Rosario, dove abito io. Per le vie ci sono alcuni quadri di un pittore, Giovanni Segantini, che visse a Caglio per un anno. Per le vie, in estate, fanno anche i cortili in festa, bancarelle di cibo e altre tipiche. A Caglio è presente un centro di ritrovo per ragazzi, l’ Arena. In estate ci fanno anche serate con spettacoli sia di ballo che di canto. A Caglio c’è una piazza dove ci sono vari negozi, bar, l’edicola, la farmacia, il comune, la posta e l’alimentari. Un altro luogo importante di Caglio è Campoè dove c’ è uno chalet dove si mangia, e d’estate vengono anche tenuti dei corsi di tennis per ragazzi. A Campoè c’è anche la zona fautistica dove ci sono asini, uccelli, galline, oche e pavoni. A Caglio c’ è anche un parco giochi dove vanno tutti i ragazzi. In questo luogo ci sono sia i campi da calcio che i giochi normali come l’ altalena e gli scivoli. A Caglio non c’è molta gente però, in estate ci sono molti villeggianti, che escono sia il pomeriggio sia alla sera perchè il paese offre divertimento. Durante l’inverno non c’è tanta gente in giro però qualcuno c’è sempre, principalmente anziani. D’estate esco abbastanza, sia di pomeriggio sia di sera mentre in inverno tendo a non uscire spesso, ma ad invitare i miei amici a casa.
Aurora

CANZO
Canzo è il paese dove vivo. Il paese è il vertice settentrionale della Brianza capoluogo della Comunità Montana del Triangolo Lariano, ha una superficie territoriale con un’altimetria che varia dai 365 m al 1373 m. s.l.m. Il suo dialetto è il canzese. Il confine di Canzo a nord è l’imboccatura della Valassina. Canzo è un comune italiano di 5078 abitanti in provincia di Como in Lombardia. Il suo codice postale (cap) è 22035. La sua provincia è Como (C ). Il suo codice ISTAT è 0130142. Il suo codice catastale è b641. Il suo prefisso è 031. La sua regione è Lombardia. La sua superficie è 11.11km2. La sua densità è 457.07 ab/km2. Il sindaco di Canzo è Fabrizio Turba. Queste informazioni le ho cercate su internet. Ecco una foto del mio adorato paese CANZO…
Coumba

 

LASNIGO
Vi presento il mio paese Lasnigo abito qui da quando sono nato dal 2006 è un piccolo paese con 500 abitanti e situato circa 569 metri sul livello dal mare adagiato sulle falde del monte Oriolo.
Le sue origini risalgono all’epoca preistorica: in località di madonna di Loreto sono stati trovati resti di abitazioni preistoriche. Il paesaggio visto da lontano sembra un insieme di cose un po’ sporse,ma arrivando in paese troviamo tante stradine vicino alle cose,in paese sono rimasti soltanto 2 negozi,uno vende frutta pane generi alimentali e l’altro tabacchi.poi ce un bar chiamato cavallino ogni estate io e i miei amici andavamo la a divertirci e a giocare.oggi il paese se ben si e un po’ modernizzata abbiamo ancora i pastori con le loro capre, asini e orti incontaminati dal benessere. D’estate in paese arriva qualche turista che scappa dalla calura della città per rinfrescarmi nei boschi fioriti, in cerca di funghi, verso fine settembre il bosco regala castagne. E questo è Lasnigo.
Andrea

LASNIGO
Paesaggio e società
Il paese in cui vivo è Lasnigo, che è un paesino che si trova in Provincia di Como. Lasnigo ha 482 abitanti e fa parte del Triangolo Lariano e si trova in Valassina. A Lasnigo c’è un clima molto fresco. Un tempo la tradizione era quella di fare il fabbro, poi il paese si arricchì di filande e filatoi. A Lasnigo troviamo 3 chiese: la più importante quella di Sant’ Alessandro, quella della Presentazione della Vergine e quella di San Giuseppe ai morti di Valmorana, cioè una zona di Lasnigo. La Chiesa di Sant’ Alessandro si trova lontano dal paese. E’ l’ edificio religioso ritenuto tra i più interessanti di tutta la Valassina, per il campanile romanico e per gli affreschi. A Lasnigo scorre il fiume Lambro che nasce nell’ Alpe del Piano Rancio nella sorgente Menaresta. A Lasnigo possiamo trovare anche il Monte Megna e Oriolo. Nonostante sia un paesino piccolo vengono organzzati molti eventi, tra cui: qualche anno fa il processo al “Ginè”, a luglio i cortili aperti, che nel luglio 2017 diventarono “Un Paese in Festa”, a maggio la “Giornata Ecologica, a dicembre il “Villaggio di Babbo Natale” e il “Lancio dei palloncini”. Parecchi anni fa c’era l’ asilo e la scuola elementare che fu chiusa per la mancanza di bambini. Visto che d’estate ci sono molti turisti ci sono vari bed and breackfast, un ristorante-pizzeria, e un bar. Troviamo anche 2 negozietti. C’è anche un parco giochi immerso nel verde, che da qualche anno fu ristrutturato perché le giostrine erano danneggiate e c’era rischio di farsi male.C ‘era un associazione di calcio Bacima, purtroppo ora non c’è più e il campo di calcio è malridotto. Quando racconto ai miei cugini che abitano giù in Calabria, che quando apro le finestresento una aria fresca e buona, vedo i caprioli e i fagiani, sento gli asini ragliare, ed è come se il tempo si fosse fermato, perchè sembra un paese di una volta, i miei cugini rimangono stupiti perchè da loro non è così, è tutt’ altra cosa. A Lasnigo sembra una cosa strana, ma abbiamo un punto di riferimento “unico”: sulla Via Provinciale, che è una strada che collega Lasnigo con Asso e Barni, troviamo il punto di riferimento, cioè “la casa blu”. La mia famigliasi è trasferita da Pontelambro prima che io nascessi, precisamente l’ ottobre 2006. Noi ci troviamo molto bene a Lasnigo, infatti conosciamo tutti gli abitanti. La mia famiglia si è inserita molto bene quando è arrivata a Lasnigo. Sono molto contento di essere qui a Lasnigo perchè è un paese bello, unico, speciale e da non dimenticare.
Massimo

Presentazione MAGREGLIO
Dal punto di vista paesaggistico. Il nome Magreglio deriva da Macriglium che significa ‘magro’ per il terreno povero. Poichè è un paese turistico si può trovare la Madonna del Ghisallo e il Museo del Ciclismo con il Belvedere. Il nome ‘Madonna del Ghisallo’ deriva da una antica leggenda.
Ghisallo deriva da Gusàl (in lombardo), un passo montano che collega la Valassina con la parte alta del Triangolo Lariano.
Si dice che la Madonna del Ghisallo protegga i ciclisti: ecco perché vicino al Santuario sorge il Museo del Ciclismo con le biciclette moderne e antiche e con le maglie di campioni.
Chi arriva a Magreglio può fare delle passeggiate sia nei boschi, sia ai castagneti, sia lungo le vie del paese vecchio, sia nelle vie con le villette.
Bellissimo il panorama del piazzale del Ghisallo: si può vedere la Grigna e una parte del ramo del lago di Como.

Dal punto di vista sociale. Magreglio non offre molto, se non qualche festa, mercatini o manifestazioni principalmente nei mesi estivi. Esiste un centro-anziani dove alcuni nonni si ritrovano per passare il pomeriggio giocando a carte o a chiacchierare.
Noi ragazzi, a volte, ci troviamo al campo a fare due tiri a pallone. Invece la domenica andiamo in oratorio, ma a Civenna. L’oratorio estivo è organizzato in paese nello spazio accanto alla palestra.
Gianluca

REZZAGO
Dal punto di vista paesaggistico il mio paese è situato sopra i 600 m., in montagna, prima delle Alpi .
Il suo nome è Rezzago, ha più di 300 abitanti, per precisare 307, ed è in provincia di Como in Lombardia.
In questo bellissimo paese ci sono molte meraviglie, tra cui i funghi d’argilla.
Non fatevi ingannare dal nome! Sono sassi, una vera particolarità geologica che affascina grandi e piccini. A Rezzago c’è anche la chiesa dei Santi Cosma e Damiano che è stata costruita nel Medioevo e vi si celebra ancora la messa.

Dal punto di vista sociale il parroco è arrivato nella nostra chiesa due anni fa, perciò è ‘nuovo’ e, anche se io preferivo l’altro parroco, non è comunque male.
A Rezzago abbiamo un bar, il bar Lidia vicino alla pizzeria, e noi bambini – di solito – giochiamo in estate lì intorno; un piccolo supermercato dove si può trovare i principali generi alimentari e mercanzie varie e si trova al centro del paese. Il supermercato è gestito da Roberta, meglio conosciuta come Robi. Quando finisce la messa tutte vanno da lei a prendere il pane. In paese c’è anche un ristorante-albergo, quello della Rosanna, dove si può trovare polenta tutto l’anno.
Diego

SCARENNA

PAESAGGISTICO
Io vivo a Scarenna, a sud di Asso, e dal mio balcone si vedono le montagne come il Monte Rai e il Monte Cornizzolo; dal mio giardino si vedono la Grigna, alcuni boschi e il fiume Lambro. In estate fa abbastanza caldo e in inverno fa freddo ma non tanto.

SOCIALE
A Scarenna abitano circa mille persone e ci sono pochi negozi : un alimentari, un parrucchiere, un ristorante e un bar-tabacchi. C’è un parco giochi, una chiesetta e una decina di aziende. Tanto tempo fa c’era anche la scuola Elementare.

Irene

SORMANO
DAL PUNTO DI VISTA PAESAGGISTICO…
Ciao! Sono Beatrice e abito a Sormano da quando sono nata… mi trovo in questo magnifico paese perché la mia famiglia ha sempre abitato qui. Ora vi parlo dell’aspetto paesaggistico del mio paese. La mattina, quando mi alzo, dal mio balcone vedo tre bellissimi monti:
il Palanzone, i Corni di Canzo e la Croce di Megna. Se vado in cucina, più a nord, vedo la nostra bella pineta con il M. Crocetta e il castagneto. Il mio paese è abbastanza esteso rispetto ai paesi vicini di Rezzago e Caglio infatti ha 640 ab. circa ed ha un’altezza di 850 m. slm.
In inverno il paese è quasi deserto perché non ci sono aziende e stabilimenti ecc. e la gente si sposta per trovare lavoro. Con l’arrivo della bella stagione, già dalla primavera, a fine settimana si ripopola un po’ (es. come le persone che hanno una casa di villeggiatura). D’ estate accorrono tantissime persone a Sormano: per il clima fresco, “l’aria buna” e per i favolosi paesaggi che presenta, infatti da qui si possono fare passeggiate in compagnia o ammirare il paesaggio.
Ora vi presento le sue bellezze.
La prima che ha reso celebre Sormano è il famoso… Muro di Sormano! Ed in merito mio papà mi ha raccontato una storia:
tanti anni fa nel 1960-1961 un organizzatore del giro di Lombardia è venuto a Sormano per tracciare un percorso molto impegnativo per i ciclisti. Giunto ai piedi del monte la Colma di Sormano è rimasto stupito per la sua pendenza ed ha esclamato: “ma questa non è una strada è un muro!” e da allora la vecchia strada per la Colma è conosciuta come Muro di Sormano ed è meta ogni anno di migliaia di ciclisti, in comitive o soli, vanno a vederlo o a “scalarlo”. Da allora è una tappa del famoso Giro di Lombardia. Oggi la strada è chiusa al traffico, percorribile solo a piedi o in bicicletta. Proprio prima della salita c’è il torrente e un sasso molto grande chiamato ”Prea Butigela”. E qui c e un bellissimo paesaggio. Ogni estate ci sono sempre famiglie che fanno i pic-nic.

In cima alla Colma oltre a un rifugio c’è l’Osservatorio Astronomico. Da qui si vede tutta l’ampia vallata sottostante… io scatto sempre fotografie.
Un’ altra bellezza del mio paese è la vasca della chiesa di Lavello, che si trova fuori dalla chiesina attaccata al muro. Riceve acqua da una sorgente che passa proprio sotto l’altare maggiore sempre. In origine quella vasca veniva dall’ Egitto e l’ hanno portata a Sormano.
Beatrice

SORMANO
Sono Kevin Corti e vengo da Sormano,un paesino in provincia di (Co). Dal mio balcone vedo il monte Palanzone. Sormano non e molto grande, ha circa 640 abitanti ed ha un’ altezza di 850 m SLM . In inverno ci sono pochissime persone, ma d’estate ci sono tanti villeggianti . C’è un clima fresco. Nel periodo di dicembre/gennaio possiamo vedere un bellissimo paesaggio con la neve. A Sormano si possono fare bellissime passeggiate da soli o in compagnia. Nel mio paese c’è il famoso Muro di Sormano,dove ogni anno passa il giro di Lombardia dal 1960 fino ad oggi. A Sormano ci sono boschi, castagneti. Una bellezza fondamentale di Sormano è la pala di S. Maria che nel 2017. Rappresenta la Natività in mezzo ai Santi.

DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE
Sormano dal punto di vista sociale ha:
il comune che contribuisce alla raccolta differenziata,
una scuola materna e primaria,
un ambulatorio medico e un dispensario farmaceutico,
un parco giochi e vari parcheggi,
4 chiese,
vari negozi: la macelleria Colombo, l’Art Pan sono di generi alimentari; La Cesarina vende giochi, abbigliamento e cartoleria.
Ci sono vari bar: MB, la casa e bottega, il Fantasy, il Miravalle.
Kevin

VALBRONA
Valbrona ha un paesaggio prevalentemente montuoso ed e a 494 m s.l.m. Molto importanti i Corni di Canzo, la cui parte occidentale appartiene al comune di Valbrona. Valbrona è formata da quattro frazioni: Osigo, Maisano,Visino, Candalino. Ci sono molte abitazioni e molti boschi. Verso sera si possono vedere molti caprioli nelle radure e cinghiali nei boschi. A nord si può vedere la Grigna, a sud le industrie, a est i Corni, a ovest i castagneti. È chiamata valle delle sorgenti e è conosciuta anche per la produzione di forbici.
Edoardo

Valbrona VALBRONA
PUNTO DI VISTA PAESAGGISTICO: Valbrona è un piccolo centro abitato che sorge ai piedi delle montagne in una valle. E’ indipendente ed ha un comune proprio. Le montagne che si vedono da Valbrona sono: a nord la Grigna, a est i Corni, a ovest c’è il versante dove si trova la mia casa e i castagneti. A sud invece c’è la zona industriale. Sono presenti molti boschi o campi coltivati: quasi tutti qui a Valbrona hanno un loro orticello. Inoltre Valbrona per un breve tratto è bagnata dal lago di Como. Dal punto di vista climatico gli inverni a Valbrona sono freddi e a volte nevosi. Le estati invece sono abbastanza calde.
La strada principale che collega Valbrona agli altri paesini ( a nord Onno, a sud Asso ) è una sola mentre molte sono le piccole viette caratteristiche delle quattro frazioni del paese: Osigo, Maisano, Candalino e Visino. Osigo è il centro dove sorge il Municipio, la chiesa, le due scuole ( materna ed elementare ), la e dove abito io.
Maisano è il centro più antico ed è ricco di corti.
Candalino è il luogo dove c’era un vecchio convento di preti e il nuovo parcogiochi di Valbrona.
Visino una volta faceva comune a sé e aveva la propria chiesa e la propria scuola. Oggi è parte integrante di Valbrona. A Visino c’è l’ oratorio, una pista ciclabile e un nuovo laghetto artificiale.

PUNTO DI VISTA SOCIALE: Anche se Valbrona è un piccolo paese io lo amo molto. A parte una piccola biblioteca, alcuni bar e qualche negozietto non c’è molto altro.
Anche le scuole medie sono fuori paese, infatti io vado a scuola ad Asso. I bambini più piccoli hanno a disposizione due parcogiochi di cui uno cosrtuito da poco. Invece per i ragazzi i ponti di ritrovo più frequenti sono il campo, dove c’è anche un bar, o la piazza. Io per esempio quando ho finito di studiare e sono libera mi ritrovo con le mie amiche al campo. Però d’estate Valbrona si popola di turisti. Inoltre dalla fine di giugno a metà settembre nella zona del centro sportivo ogni week-end si svolgono feste a tema: la Notte Rock, la festa dei popoli, la festa della birra, la festa dei cacciatori, la festa dei pescatoroi,…
Per questo motivo arriva tanta gente dagli altri paesi.
Un’altra attrazione estiva di Valbrona è il laghetto artificiale di Visino. Per arrivarci c’è una bellissima passeggiata immersa nel verde. Io la adoro, anche perchè con i miei amici spesso ci troviamo lì per fare il bagno.
Dal punto di vista sociale ciò che più apprezzo del mio paese è che ci conosciamo un po’ tutti, che in caso di bisogno c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarti e che mi permette di andare in giro per il paese senza preoccupazioni. Per tutto questi motivi sono felice di vivere a Valbrona.
SYRIA

VALBRONA
DAL PUNTO DI VISTA PAESAGGISTICO
Valbrona è un piccolo centro abitato che sorge ai piedi delle montagne, formando, così una valle.
Valbrona è indipendente ed ha un comune a sé. La strada principale che collega Valbrona ad altri paesini è una sola, mentre le numerose viette sono caratteristiche delle quattro frazioni del paese:
Visino dotato di un laghetto artificiale con la pista ciclabile.
Osigo dove sorgono il municipio e la chiesa.
Maisano è il centro più antico e storico di Valbrona
Candalino dove si trova il vecchio convento dei preti.
A Nord c’è la Grigna, a Est ci sono i Corni, a Ovest c’è il versante dove si trova casa mia e i castagneti ed infine a Sud la zona industriale.
Sono presenti molti boschi e campi coltivati.
In inverno a volte nevica, al contrario in estate fa abbastanza caldo e arrivano i milanesi a villeggiare.
In oltre Valbrona è costeggiata su una parte dal Lago di Como.

DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE
La maggior parte degli abitanti hanno 40-50 anni.
Dalla metà di Luglio fino a fine Settembre, al centro sportivo ci sono numerose feste che coinvolgono tutta Valbrona.
In estate al laghetto di Visino grandi e piccoli fanno il bagno anche se è vietato.
Io per andare a scuola prendo il bus con tutte le mie amiche tranne Arianna e Syria che vanno in macchina.
Poi, arrivate a scuola, alcune mattine, facciamo un giro e cerchiamo di arrivare prima delle 8.15 perché iniziano le lezioni.
Abbiamo incontrato nuovi compagni con cui ci troviamo molto bene, con alcuni abbiamo legato molto, con altri di meno. All’uscita della scuola, dopo 20 minuti circa, arrivano i bus, quello di Caglio-Sormano, Civenna ed infine, quello più basso, Maisano.
Io amo molto Valbrona perché è un paese piccolo ma, ai miei occhi, è un grande spettacolo, inoltre, io e le mie amiche ci ritroviamo, alcuni pomeriggi, al campo di Valbrona per giocare e fare scherzi tutte insieme.
Io con i miei compaesani mi trovo molto bene e per questo non cambierei Valbrona con nessun altro paese al mondo.
Alessia e Cassandra

VALBRONA
Valbrona è un piccolo paese in provincia di Como, compreso tra il comune di Asso e quello di Oliveto Lario. Questo paesino offre un paesaggio prevalentemente montuoso, si possono ammirare gli splendidi Corni di Canzo e la Grigna. Valbrona è anche detta ” la valle delle sorgenti ” per la presenza di numerosi fiumi e ruscelli. In ultimo, questo paesino, ha una spiaggia privata sul lago di Como, a Onno.
Dal punto di vista sociale a Valbrona puoi trovare un ufficio postale, diversi bar, chiese e un oratorio. Per gli amanti dello sport c’è un centro sportivo. Per quanto riguarda lo studio sono presenti un asilo, una scuola elementare e una biblioteca comunale. Per l’ aspetto religioso è presente un oratorio che in estate può essere pure estivo. Mentre per il servizio sanitario sono presenti due ambulatori.
Erika

Valbrona VALBRONA
Valbrona è un piccolo centro abitato che sorge ai piedi delle montagne in un ampia vallata tra i due rami del lago di Como. Si suppone che il suo nome derivi da un’antica espressione celtica, Wald Bron = sorgente del bosco.
Valbrona dal punto di vista paesaggistico
La strada principale che collega Valbrona agli altri centri abitati è una sola, mentre le piccole viette sono elementi caratteristici delle quattro frazioni: Visino, Candalino, Osigo, Maisano.
– Osigo si trova in una posizione centrale rispetto al territorio, qui troviamo il municipio e la chiesa principale.
– Visino è posta all’ingresso della valle e la sua origine è antichissima, solo agli inizi del ‘900 Visino venne annesso al Comune di Valbrona.
– Maisano è la frazione più vicina alla provincia di Lecco, ha un caratteristico centro storico con viette e corti suggestive.
– Candalino è situata sul versante dei Corni; qui si trova anche il vecchio seminario ormai abbandonato e decadente. Il clima è mite anche se occasionalmente ci sono giornate molto fredde in inverno e molto calde in estate.
Valbrona è ricca di pendii, boschi e acque. ( infatti è chiamata valle delle sorgenti)
Valbrona dal punto di vista sociale
L’età media degli abitanti di Valbrona è di 45 anni con una popolazione di 2700 abitanti. Viste le caratteristiche paesaggistiche si presta ad escursioni, a visite di itinerari naturali e vacanze rilassanti. Il turismo infatti è sviluppato soprattutto nei mesi estivi: da fine giugno a metà agosto nell’area polifunzionale si organizzano feste e sagre tradizionali, anche il laghetto artificiale e la pista ciclabile sono buone mete turistiche. Gli itinerari principali sono: Caprante, Crezzo, Valcerina, i Corni, il Monte Megna e l’alpe di Monte.
I piatti gastronomici principali provenienti da una cultura contadina sono: la maiascia, il pan meino, il paradello, la polenta uncia, la rusumada e la paniscia. A Valbrona ci sonola scuola materna e primaria; la scuola la scuola secondaria più vicina è quella di Asso, dove mi reco giornalmente a studiare. C’è un servizio di trasporto attivo ma io raggiungo la scuola in macchina, il tragitto dura cinque minuti.
Per i ragazzi c’è la possibilità di frequentare l’oratorio e le attività di socializzazione che propone. Anche la parrocchia è un punto di riferimento per tutti e la frequento costantemente.
Arianna

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