Oggi arriva la posta e domani c’è doppia razione. LETTERE DAL FRONTE

Lettera dal fronte, Enrico Ruggeri
Oggi arriva la posta
e domani c’è doppia razione,
lo sai, quanto mi costa,
aspettare notizie pregando che siano buone
Mi hanno dato una nuova coperta
e riusciamo anche a farci un discreto caffè,
cinque centesimi un foglio di carta,
sto bene, così spero di te.Ta-pum ta-pum ta-pum pum pumStanotte montavo di guardia
e ho visto una stella cadente:
mi sembra ci fosse una lacrima
sul volto del Signor Tenente.
E i crucchi cantavano piano
a trecento metri da me.
Vorrei che tu fossi vicino,
sto bene, così spero di te.Ta-pum ta-pum ta-pum pum pum

La pioggia mi è entrata nel cuore
scendendo fino agli scarponi,
ma noi non abbiamo timore
dei lampi seguiti dai tuoni.
Ma quando mi sdraio per terra,
con tutto quel fango che c’è,
io sogno finisca la guerra,
ma sto bene, così spero di te.

Ta-pum ta-pum ta-pum pum pum

 

E sogno una  nuova tradotta,

riempita di commilitoni,
che mangiano pane e ricotta
e intonano vecchie canzoni
e nell’ospedale da campo,
i feriti ritornano in sé,
e io che non sono più stanco
sto bene e vengo da te.

 

Ta-pum ta-pum ta-pum pum pum

 

Ti lascio che arriva già il buio
e qui non si vede già più.
Salutami tutti e rispondi,
e raccontami come stai tu.
C’è un coro che mormora piano
la più antica canzone che c’è.
Vorrei che tu fossi vicino,
sto bene e così spero di te.

 

Ta-pum ta-pum ta-pum pum pum…

in Enrico Ruggeri, La parola ai testimoni (1988)

Lettera dal fronte è stata ispirata a Enrico Ruggeri da un diario ritrovato, nel disordine totale, nella casa paterna: era stato scritto da un suo fratello, Carlo, morto in un campo di concentramento americano in Grecia, durante la seconda guerra mondiale.
Il diario raccontava della campagna di Grecia e dell’8 settembre, una data che aveva obbligato ciascuno a fare delle scelte radicali: chi si era unito ai partigiani, chi era tornato in Italia, chi aveva deciso di consegnarsi, tutto questo senza né ordini né direttive, in un’atmosfera in cui l’indecisione era assoluta, la paura tanta.
Il racconto proseguiva poi con l’esperienza del campo di concentramento, i compagni seppelliti e le ultime pagine, con scrittura sempre più malferma, fino alla morte.
Il diario, con la storia degli sconfitti, una storia che nessuno racconta, fu recapitato alla famiglia Ruggeri solo anni dopo e d’impulso il cantautore scrisse Lettera dal fronte (Ta-pum), ambientandola però nelle trincee della Prima guerra mondiale.

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *